Alcune notizie e scatti ottobre 2020 e avvisi novembre   Scarica l’articolo

Carissimi,

Tre tentazioni ci insidiano in questo periodo così difficile e confuso.
La prima tentazione è la paura
: paura del contagio, paura dell’altro, paura del futuro. Questa paura ci porta a chiuderci a riccio e ad avere un atteggiamento di giudizio pesante nei confronti di chi non condivide la propria visione della realtà.

La seconda tentazione è quello della rabbia, della frustrazione e del risentimento perché i problemi sono tanti e complessi. Problemi di lavoro, la percezione dell’ingiustizia da parte di chi governa oppure dagli altri. Questa rabbia, non gestita bene ci può portare al logoramento, alla violenza verbale e anche fisica; ci porta a serbare un veleno pericoloso dentro di noi.

La terza tentazione è quello della rassegnazione, con un pensiero “depresso” del tipo: “tanto non si può far niente!” e quindi con delle conseguenze serie anche di salute mentale e anche delle prospettive del futuro. E quale potrebbe essere l’antidoto alla paura, alla rabbia e alla rassegnazione? Le parole e le analisi che sentiamo ci irritano, le emozioni sono troppo forti, le immagini ci mettono angoscia. Nonostante tutto, mai come prima abbiamo davvero bisogno di serenità, di equilibrio, di oggettività! E che cosa ci può dare tutto questo?

“La persona lungimirante costruisce sulla roccia, mentre quella inconsistente costruisce sul provvisorio. La prova della fragilità o della solidità è il tempo della paura, i giorni della tempesta, come per noi è … la pandemia. La nostra fede è qualcosa di inutile per affrontare la paura? E se fossimo radicati su di essa come sulla roccia: vale a dire sulla fiducia in Lui, sull’amore fraterno, sulla cura vicendevole, sulla compassione con chi soffre, sulla comunione spirituale che è il vero basamento della Chiesa?

La “roccia” sarà la speranza che posa i piedi sulla resilienza. Sarà la Parola che nutre i sogni e dipinge archi di eterne alleanze, nel Cielo. Una «roccia eterna è il nostro Dio» (Is 26,4); «Egli è la roccia, perfetta è l’opera sua» (Dt 32,4). Roccia è la Chiesa fatta di quelle pietre vive che sono i credenti e tenuta salda dalla pietra angolare che è Gesù Cristo. La fede è, nella sua essenza, un “camminare sulle acque”; se l’esperienza destabilizzante della pandemia ha permesso di intuire la grazia della fragilità e del limite, se ne faccia tesoro”.

(Rosanna Virgili)

Nei giorni che seguiranno, molti di noi si recheranno al cimitero per pregare per le persone care che ci hanno lasciato, quasi un andare a visitarle per esprimere loro, ancora una volta, il nostro affetto, per sentirle ancora vicine attraverso l’attenzione, la cura, l’affetto. Perché, nonostante la morte sia spesso un tema quasi proibito nella nostra società, e vi sia il tentativo continuo di levare dalla nostra mente il solo pensiero della morte, essa riguarda ciascuno di noi, riguarda l’uomo di ogni tempo e di ogni spazio. E, davanti a questo mistero, tutti, anche inconsciamente, cerchiamo qualcosa che ci inviti a sperare, un segnale che ci dia consolazione, che ci apra qualche orizzonte, che offra ancora un futuro. Abbiamo pure timore davanti alla morte perché abbiamo paura del nulla, di questo partire verso qualcosa che non conosciamo, che ci è igno­to. E allora c’è in noi un senso di rifiuto perché non possiamo accettare che tutto ciò che di bello e di grande è stato realizzato durante un’intera esistenza, venga improvvisamente cancellato, cada nell’abisso del nulla. Soprattutto noi sentiamo che l’amore richiama e chiede eternità e non è possibile accettare che esso venga distrutto dalla morte in un solo momento.

«Cari amici, la solennità di tutti i Santi e la Commemorazione di tutti i fedeli defunti ci dicono che solamente chi può riconoscere una grande speranza nella morte, può an­che vivere una vita a partire dalla speranza. Se noi riduciamo l’uomo esclusivamente alla sua dimensione orizzontale, a ciò che si può percepire empiricamente, la stessa vita perde il suo senso profondo. L’uomo ha bisogno di eternità ed ogni altra speranza per lui è troppo breve, è troppo limitata. L’uomo è spiegabile solamente se c’è un Amore che superi ogni isolamento, anche quello della morte, in una totalità che trascenda anche lo spazio e il tempo. L’uomo è spiegabile, trova il suo senso più profondo, solamente se c’è Dio. E noi sappiamo che Dio è uscito dalla sua lontananza e si è fatto vicino, è entrato nella nostra vita e ci dice: «Io so­no la risurrezione e la vita; chi crede in me anche se muore vivrà; chiunque vive e crede in me non morirà in eterno» Benedetto XVI.

È questa speranza, è questo Amore grande che può e deve sostenere il nostro cammino anche in questo periodo difficile. Proviamo davvero a pregare, proviamo davvero a stare vicino al Signore. Ci donerà la pace interiore, la speranza, la serenità anche nei momenti bui. Ci possono aiutare i momenti che questo mese organizzeremo per la preghiera – innanzitutto la veglia di preghiera per i nostri defunti domenica 01 novembre alle 18,45, l’adorazione eucaristica domenica 15 novembre alle ore 17,00, le messe domenicali e anche quelle feriali. Vi invito a partecipare a questi momenti come anche, per chi può alla messa feriale per farci accompagnare dal Signore. La preghiera è, in tal senso, un dare tempo a Dio che ci parli, che ci illumini, che ci rafforzi.

Alcuni scatti del mese di ottobre

Calendario Liturgico – Novembre 2020 e appuntamenti

1 Domenica – Tutti i Santi.

Ore 18,45 – veglia di preghiera per tutti i defunti.

2 Lunedì – Commemorazione dei fedeli defunti

Sante messe per i defunti alle ore 09,00 e alle 18,00.

3 Martedì – S. Martino de Porres

4 Mercoledì – S. Carlo Borromeo

5 Giovedì – S. Guido M Conforti

6 Venerdì – S. Leonardo

7 Sabato – S. Baldo

Ore 09,00 – messa gruppo mariano

Ore 15,00 – oratorio / catechesi

8 Domenica – S. Goffredo (XXXII Dom. T. O. – A)

Ore 09,00 – catechesi

9 Lunedì – Ded. Basilica Lateranense

10 Martedì – S. Leone Magno

11 Mercoledì – S. Martino di Tours

12 Giovedì – S. Giosafat

13 Venerdì – S. Imerio

14 Sabato – Beata Maria Luisa M.

Ore 15,00 – oratorio/ catechesi

15 Domenica – S. Alberto Magno (XXXIII Dom. T. O. – A)

Ore 09,00 – Catechesi

Ore 17,00 – adorazione eucaristica

16 Lunedì – S. Margherita di Scozia

17 Martedì – S. Elisabetta di Ungheria

18 Mercoledì – D. B. Ss. Pietro e Paolo ap.

19 Giovedì – S. Agnese d’Assisi

20 Venerdì – S. Edmondo

21 Sabato – Presentazione della Beata Vergine Maria

Ore 15,00 – oratorio/ catechesi

22 Domenica – Gesù Cristo Re dell’Universo – A

Ore 09,00 – catechesi

23 Lunedì – S. Clemente I

24 Martedì – Ss. Andrea Dung Lac e comp.

25 Mercoledì – S. Caterina di Alessandria

26 Giovedì – B. Giacomo Alberione

27 Venerdì – S. Virgilio

28 Sabato – S. Teodora

Ore 15,00 – oratorio/catechesi

Ore 19,00 – preparazione battesimi

29 Domenica – S. Saturnino (I DOMENICA DI AVVENTO – B)

Ore 09,00 – catechesi

Ore 16,00 – battesimi

30 Lunedì – S. Andrea ap.

“Il missionario deve possedere un alto grado di fortezza, la quale è quella virtù che lo renderà forte, sempre vittorioso nelle lotte che vengono ad assillarlo, e tenteranno di abbatterlo. Le malinconie sono cagionate dal demonio e senza la fortezza che opponga loro una subita resistenza, sarebbe facile lasciarci un po impadronire… non dobbiamo, sulla via della perfezione trascinarci dolcemente, ma adoperarsi con il pungolo. La missionaria deve essere forte, coraggioso, volenteroso”.

Giuseppe Allamano

 

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