«La Risurrezione. Non la distruzione. Non la catastrofe»

Alcuni momenti e scatti di maggio 2022 e avvisi di giugno 2022 Scarica l’articolo

 Oltre a ricordarci il punto di partenza, lo Spirito ci insegna quali vie prendere. Ci ricorda il punto di partenza, ma adesso ci insegna quale via prendere. Lo apprendiamo dalla seconda Lettura, dove san Paolo spiega che quanti «sono guidati dallo Spirito di Dio» (Rm 8,14) «camminano non secondo la carne ma secondo lo spirito» (v. 4). Lo Spirito, in altre parole, di fronte agli incroci dell’esistenza, ci suggerisce la strada migliore da prendere. Perciò è importante saper discernere la sua voce da quella dello spirito del male. Ambedue ci parlano: imparare a discernere per capire dove è la voce dello Spirito, per riconoscerla e seguire la strada, seguire le cose che Lui ci sta dicendo.

Facciamo alcuni esempi: lo Spirito Santo non ti dirà mai che nel tuo cammino va tutto bene. Mai te lo dirà, perché non è vero. No, ti corregge, ti porta anche a piangere per i peccati; ti sprona a cambiare, a combattere con le tue falsità e doppiezze, anche se ciò richiede fatica, lotta interiore e sacrificio. Lo spirito cattivo, invece, ti spinge a fare sempre quello che ti piace e che ti pare; ti porta a credere che hai diritto a usare la tua libertà come ti va. Poi però, quando resti con il vuoto dentro – è brutta, questa esperienza di sentire il vuoto dentro: tanti di noi l’abbiamo sentita! –, e tu, quando resti con il vuoto dentro, ti accusa: lo spirito cattivo ti accusa, diviene l’accusatore, e ti butta a terra, ti distrugge. Lo Spirito Santo, che nel cammino ti corregge, non ti lascia mai a terra, mai, ma ti prende per mano, ti consola e ti incoraggia sempre. Ancora, quando vedi che si agitano in te amarezza, pessimismo e pensieri tristi – quante volte noi siamo caduti in questo! –, quando accadono queste cose è bene sapere che ciò non viene mai dallo Spirito Santo. Mai: le amarezze, il pessimismo, i pensieri tristi non vengono dallo Spirito Santo.

Vengono dal male, che si trova a suo agio nella negatività e usa spesso questa strategia: alimenta l’insofferenza, il vittimismo, fa sentire il bisogno di piangersi addosso – è brutto, questo piangersi addosso, ma quante volte … -, e con il bisogno di piangersi addosso il bisogno di reagire ai problemi criticando, addossando tutta la colpa agli altri. Ci rende nervosi, sospettosi e lamentosi. La lamentela, è proprio il linguaggio dello spirito cattivo: ti porta alla lamentela, che è sempre un essere triste, con uno spirito da corteo funebre. Le lamentele … Lo Spirito Santo, al contrario, invita a non perdere mai la fiducia e a ricominciare sempre: alzati!, alzati! Sempre ti dà animo: alzati! E ti prende per mano: alzati! Come? Mettendoci in gioco per primi, senza aspettare che sia qualcun altro a cominciare. E poi portando a chiunque incontriamo speranza e gioia, non lamentele; a non invidiare mai gli altri, mai! L’invidia è la porta per la quale entra lo spirito cattivo, lo dice la Bibbia: per l’invidia del diavolo il male è entrato nel mondo. Mai invidiare, mai! Lo Spirito Santo ti porta bene, ma ti porta a rallegrarci dei successi degli altri: “Che bello! Ma, che bello che questo è andato bene …”. Inoltre, lo Spirito Santo è concreto, non è idealista: ci vuole concentrati sul qui e ora, perché il posto dove stiamo e il tempo che viviamo sono i luoghi della grazia. Il luogo della grazia è il luogo concreto di oggi: qui, adesso. Come? Non sono le fantasie che noi possiamo pensare, e lo Spirito Santo ti porta al concreto, sempre. Lo spirito del male, invece, vuole distoglierci dal qui e dall’ora, portarci con la testa altrove: spesso ci àncora al passato: ai rimpianti, alle nostalgie, a quello che la vita non ci ha dato. Oppure ci proietta nel futuro, alimentando timori, paure, illusioni, false speranze. Lo Spirito Santo no, ci porta ad amare qui e ora, in concreto: non un mondo ideale, una Chiesa ideale, non una congregazione religiosa ideale, ma quello che c’è, alla luce del sole, nella trasparenza, nella semplicità. Quanta differenza con il maligno, che fomenta le cose dette alle spalle, i pettegolezzi, le chiacchiere! Il chiacchiericcio è un’abitudine brutta, che distrugge l’identità delle persone. Lo Spirito ci vuole insieme, ci fonda come Chiesa e oggi – terzo e ultimo aspetto – insegna alla Chiesa come camminare. I discepoli erano rintanati nel cenacolo, poi lo Spirito scende e li fa uscire. Senza Spirito stavano tra di loro, con lo Spirito si aprono a tutti. In ogni epoca, lo Spirito ribalta i nostri schemi e ci apre alla sua novità. C’è la novità di Dio sempre, che è la novità dello Spirito Santo; sempre insegna alla Chiesa la necessità vitale di uscire, il bisogno fisiologico di annunciare, di non restare chiusa in sé stessa: di non essere un gregge che rafforza il recinto, ma un pascolo aperto perché tutti possano nutrirsi della bellezza di Dio; ci insegna a essere una casa accogliente senza mura divisorie. Lo spirito mondano, invece, preme perché ci concentriamo solo sui nostri problemi, sui nostri interessi, sul bisogno di apparire rilevanti, sulla difesa strenua delle nostre appartenenze nazionali e di gruppo. Lo Spirito Santo no: invita a dimenticarsi di sé stessi, ad aprirsi a tutti. E così ringiovanisce la Chiesa. Stiamo attenti: Lui la ringiovanisce, non noi. Noi cerchiamo di truccarla un po’: questo non serve. Lui, la ringiovanisce. Perché la Chiesa non si programma e i progetti di ammodernamento non bastano. C’è lo Spirito ci libera dall’ossessione delle urgenze e ci invita a camminare su vie antiche e sempre nuove, quelle della testimonianza, le vie della testimonianza, le vie della povertà, le vie della missione, per liberarci da noi stessi e inviarci al mondo. E alla fine – la cosa che è curiosa – lo Spirito Santo è l’autore della divisione, anche del chiasso, di un certo disordine. Pensiamo alla mattina di Pentecoste: l’autore crea divisione di lingue, di atteggiamenti … era un chiasso, quello! Ma allo stesso modo, è l’autore dell’armonia. Divide con la varietà dei carismi, ma una divisione finta, perché la vera divisione si inserisce nell’armonia. Lui fa la divisione con i carismi e Lui fa l’armonia con tutta questa divisione, e questa è la ricchezza della Chiesa.


Ecco dunque il calendario liturgico e alcuni appuntamenti di giugno 2022:

1 Mercoledì – S. Giustino

2 Giovedì – Ss. Marcellino e Pietro 

3 Venerdì – S. Carlo Lwanga e c.- 

4 Sabato – S. Quirino 

5 Domenica – PENTECOSTE 

Ore 15,30 – cresime

 

6 Lunedì – B.V. Maria madre della Chiesa 

7 Martedì – S. Antonio Maria Gianelli 

8 Mercoledì – S. Medardo

9 Giovedì – S. Primo

10 Venerdì – S. Censurio

11 Sabato – S. Barnaba Ap. 

12 Domenica – SS. TRINITÀ 

Giornata di ringraziamento San Charles Foucauld

Ore 17,00 – Adorazione eucaristica 

13 Lunedì – S. Antonio di Padova 

14 Martedì – S. Eliseo

 

Novena alla consolata – rosario ore 17,15 e messa alle 18,00

15 Mercoledì – S. Vito 

16 Giovedì – S. Aureliano

17 Venerdì – S. Raniero

18 Sabato – S. Calogero 

19 Domenica – CORPO E SANGUE DI CRISTO 

Mandato missionario gruppo Kenya 

20 Lunedì – S. Gobano – Festa della consolata 

Inizio estate ragazzi 

21 Martedì – S. Luigi Gonzaga 

22 Mercoledì – S. Paolino da Nola 

23 Giovedì – solennità Natività di S. Giovanni B.

24 Venerdì – SACRO CUORE DI GESÙ – ore 18,00 – Messa solenne e benedizione eucaristica 

25 Sabato – Cuore Immacolato di Maria 

26 Domenica – S. Josemaria Escrivà  (XIII T. O. – C) 

27 Lunedì – S. Cirillo di Alessandria 

28 Martedì – S. Attilio 

29 Mercoledì – Ss. Pietro e Paolo ap. 

30 Giovedì – Ss. Primi Martiri 

Ore 21.00 – Mandato missionario dal vescovo gruppi partenti per il kenya e portogallo


Quando entriamo in una Santa Chiesa e osserviamo con quale maestria e sapienza è stata costruita ci si potrebbe sorprendere come un UOMO possa essere dotato di doni incredibili ,magari non ci poniamo il pensiero che è stato il Signore l’artefice di tutto ciò? Non cade una foglia senza che il Signore non lo voglia, pieghiamo le nostre ginocchia e adoriamo il Signore e ha gran voce gridiamo; Signore siamo ai tuoi piedi, gestisci la mia persona come ritieni più giusto fare, il più delle volte il Signore ci vorrebbe donare tanti doni, non accade in quanto non siamo preparati ad usarli, la debolezza del corpo e un’arma che serve al demonio per entrare e usarci a suo scopo affinchè penetrato nei nostri vizi, ci manovra in maniera silenziosa con uno scopo ben preciso ,portarci con lui nell’inferno.

La nostra Medicina per non cadere in questa trappola e il Digiuno e il Santo Rosario, sono le opere di

Carità, in quanto con esse il nostro Cuore torna Umile e da lì possiamo scalare le montagne ,acquistando un coraggio tale che anche noi siamo stupiti . Donami un grande Dono che non ha prezzo, l “Umiltà. Ho visto e sentito persone sapientissime che mi hanno lasciato illuminato da come usavano le parole ,ma non avevano il dono dell’Umiltà. Ho visto persone poverissime che solo a guardarle mi davano un energia incredibile ,secondo voi non è opera di Dio? Là dove un saggio pensa, uno Scultore scolpisce, un Poeta compone, una Madre canta , un Uomo fatica al lavoro , un Medico lotta contro le varie malattie , un Vivente respira, un Animale vive, un albero vegeta, là il Signore onnipotente e presente. Che la Pace scenda sui nostri Cuori.
Tony

 

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