«Lavorava, faceva la spesa, aiutava il Figlio, aiutava il marito: normale»

Alcune notizie e scatti di aprile e avvisi di maggio 2021 Scarica l’articolo

«Me l’immagino come una ragazza normale, una ragazza di oggi, aperta a sposarsi, a fare una famiglia». Da quando è nata fino all’Annunciazione, al momento dell’incontro con l’angelo di Dio, me l’immagino come una ragazza normale, una ragazza di oggi, una ragazza non posso dire di città, perché Lei è di un paesino, ma normale, normale, educata normalmente, aperta a sposarsi, a fare una famiglia.
Una cosa che immagino è che amasse le Scritture: conosceva le Scritture, aveva fatto la catechesi ma familiare, dal cuore.

Poi, dopo il concepimento di Gesù, ancora una donna normale: Maria è la normalità, è una donna che qualsiasi donna di questo mondo può dire di poter imitare. Niente cose strane nella vita, una madre normale: anche nel suo matrimonio verginale, casto in quella cornice della verginità, Maria è stata normale. Lavorava, faceva la spesa, aiutava il Figlio, aiutava il marito: normale».

«La normalità è vivere nel popolo e come il popolo. È anormale vivere senza radici in un popolo, senza collegamento con un popolo storico. In quelle condizioni nasce un peccato che piace tanto a Satana, il nostro nemico: il peccato dell’élite. L’élite non sa cosa significa vivere nel popolo e quando parlo di élite non intendo una classe sociale: parlo di un atteggiamento dell’anima.

 

Si può appartenere a una Chiesa di élite. Però, come dice il Concilio nella Lumen gentium, la Chiesa è il santo popolo fedele di Dio. La Chiesa è popolo, il popolo di Dio. E al diavolo piacciono le élite».

«La ri-creazione comincia da Maria, da una donna sola, Possiamo pensare alle donne sole che portano avanti la casa, da sole educano i figli. Ecco, Maria è ancora più sola. Sola comincia questa storia, che prosegue con Giuseppe e la famiglia; ma all’inizio la ricreazione è il dialogo tra Dio e una donna sola. Sola nel momento dell’annuncio e sola nel momento della morte del Figlio». «A una mamma che ha sofferto quello che hanno sofferto le mamme di Plaza de Mayo io permetto tutto. Può dire tutto, perché è impossibile capire il dolore di una mamma. Qualcuna mi ha detto: “Vorrei vedere almeno il corpo, le ossa di mia figlia, sapere dov’è stata sepolta» (…). Esiste una memoria che io chiamo «memoria maternaˮ, qualcosa di fisico, una memoria di carne e ossa. Anche questa memoria può spiegare l’angoscia. Tante volte dicono: “Ma dov’era la Chiesa in quel momento, perché non ci ha difeso?ˮ. Io sto zitto e le accompagno. La disperazione delle mamme di Plaza de Mayo è terribile. Non possiamo far altro che accompagnarle e rispettare il loro dolore, prenderle per mano, ma è difficile».

«Dicendo che Dio è papà e mamma, papa Giovanni Paolo I non ha detto niente di strano. Lo ha detto Dio di sé, per mezzo di Isaia e degli altri profeti: si è presentato come una mamma, “ti custodisco come una mamma, una mamma non può dimenticarsi del suo bambino, e se anche lo facesse io non potrei mai farloˮ (Is 49,15)». «L’angelo non dice a Maria: “Tu sei piena di intelletto, sei intelligente, sei piena di virtù, sei una donna ultrabuona“. No: “Sei piena di graziaˮ, cioè di gratuità, di bellezza. La Madonna è la bella per eccellenza. La bellezza è una delle dimensioni umane che troppo spesso trascuriamo. Parliamo della verità, della bontà e lasciamo da parte la bellezza. Invece è importante quanto le altre. È importante trovare Dio nella bellezza».

«Maria non può essere la mamma dei corrotti, perché i corrotti vendono la mamma, vendono l’appartenenza a una famiglia, a un popolo. Cercano soltanto il proprio profitto, che sia economico, intellettuale, politico, di qualsiasi tipo. Fanno una scelta egoistica, direi satanica: chiudono a chiave la porta dal di dentro. E Maria non riesce a entrare. Per questo l’unica preghiera per i corrotti è che un terremoto li commuova talmente da convincerli che il mondo non è cominciato e non finirà con loro (…). Maria è madre di tutti noi peccatori, dal più al meno santo». E anche il Pontefice, come ha già fatto tante volte, definisce sé stesso peccatore: «È la realtà. Se dicessi di me di non essere un peccatore, sarei il corrotto più grande».

(Papa Francesco)

 

Calendario Liturgico – Maggio 2021

1 Sabato – S. Giuseppe Lavoratore

2 Domenica – S. Atanasio (V DI PASQUA – B)

Ore 10,30 – prima comunione (primo turno)

3 Lunedì – Ss. Filippo e Giacomo apostoli

4 Martedì- S. Antonina

5 Mercoledì – S. Tosca

6 Giovedì – S. Domenico Savio

7 Venerdì – B. Gisella, sposa

Ore 17,00 – rosario nel cortile della marchesa

8 Sabato – B.V. Maria di Pompei

Ore 15,00 – oratorio

9 Domenica- S. Pacomio (VI DI PASQUA – B)

Ore 10,30 – prima comunione (secondo turno)

Festa della mamma – iniziativa caritativa del volontariato vincenziano.

10 Lunedì – S. Giobbe

11 Martedì – B. Gregorio Celli

ORE 16,00 – INIZIO ISCRIZIONI ESTATE RAGAZZI

12 Mercoledì – Ss. Nereo e Achilleo

13 Giovedì – B. V. Maria di Fatima

14 Venerdì – S. Mattia ap.

Ore 17,00 – rosario cortile dell’oratorio

15 Sabato – S. Ruperto di Bingen

Ore 15,00 – Oratorio

16 Domenica – Ascensione del Signore

Prime comunioni (terzo turno)

Ore 17,00 – adorazione eucaristica

17 Lunedì – S. Pasquale Baylon

18 Martedì – S. Giovanni I Papa

19 Mercoledì – S. Pietro Celestino

20 Giovedì – S. Bernardino da Siena

21 Venerdì – S. Vittorio

Ore 17,00 – rosario cortile cascina marchesa

22 Sabato – S. Rita da Cascia

Ore 17,00 – Oratorio

23 Domenica – PENTECOSTE

Ore 15,30 – le cresime

24 Lunedì – B.V.M. Ausiliatrice

25 Martedì – S. Beda il Venerabile

26 Mercoledì – S. Filippo Neri

27 Giovedì – S. Agostino di Canterbury

28 Venerdì – S. Emilio – Letture del giorno

Ore 17,00 – rosario cortile dell’oratorio

29 Sabato – S. Massimino vescovo

Ore 15,00 – Oratorio

30 Domenica – SS. TRINITÀ (B)

FESTA PATRONALE

 

31 Lunedì – Visitazione B. V. Maria

 

 

… L’unico cordone che non va spezzato

Mamma è una parola dolce e soave, musica armoniosa del cuore, sentimento che racchiude l’essenza d’ogni creatura umana. Nessuno al suo dolce suono rimane insensibile, poiché la identifica con la parola amore. Il suo dolce nome evoca i momenti più belli della nostra infanzia, quando lei ci cullava tra le sue braccia, e i suoi occhi, stracolmi di affetto, ci hanno regalato intensi momenti di felicità. In ogni istante la mamma è la nostra certezza: vicina nei momenti felici per gioire e nelle difficoltà per incoraggiarci. Le sue carezze scendono come balsamo sul cuore per infonderci coraggio e ardore. In nessun momento ci ha tradito, e ci ha donato la sua vita; per questo mai nessuno potrà sostituirla nel nostro cuore.

Lassù nel cielo e nella gloria celeste abbiamo un’altra mamma che non vuole sostituirsi alla mamma terrena, ma brama per amarci ancor più di un figlio. È Maria, la mamma di Gesù che, alleata al figlio, desidera la redenzione d’ogni creatura umana. Desidera prenderci la mano per condurci a conoscere l’ardente amore di Dio. Di Maria Santissima possiamo fidarci. Ha offerto il suo fanciullo per tutti noi, ebbene chi potrà donarci di più? Nel donare il suo amore ha gareggiato con l’amore del figlio. Mai nessuna creatura umana potrà raggiungere le sue perfezioni, frutto del suo immenso amore. Amore che l’ha spinta oltre la sua natura umana per scagliarla, già mentre era sulla terra, nella sfera degli Angeli.

 

Come ogni mamma dà la vita pur di vedere i suoi figli felici, anche la mamma del cielo desidera, con tutto il suo amore, donarci ciò che è bene, attende solo che noi gli affidiamo ogni cosa. Chi più di Lei può intercedere presso suo figlio? Questa cara mamma tu puoi averla accanto in ogni istante come alleata che ti consola e ti guida. La sua voce ti sussurra: “Sono contenta quando nella preghiera fai salire al cielo il tuo affetto per me. Ti esorto, abbandona tutto ciò che ti lega all’umano. Le cose del cielo rendono felice ogni creatura, perché attendi ancora? Coraggio, abbatti ogni barriera nel tuo cuore per affidarti al mio. Volgi gli occhi al cielo ed io ti condurrò alla battaglia più bella: la via dell’amore. Non aver paura di combattere, le bandiere del cielo sventolano davanti ai tuoi passi. Procedi con l’ardore di un prode, certo di ottenere l’aiuto necessario per vincere; quando sei stanco rifugiati nelle mie braccia e sentirai il mio ardente amore”.

 

La Madre di Dio nell’ultimo messaggio del 2 settembre 2019 inizia subito parlandoci del Rosario; questa bellissima preghiera usata da pochi, compresa da pochissimi, e sperimentata dai santi crea un legame con la Madre. Satana sa bene cos’è il Rosario, conosce bene il suo potere e per questo tende a farla screditare. Ma la Vergine Maria in questi ultimi messaggi ci sta riportando ad essa, a questa benedetta corona che sarà l’ultima àncora dove potremo aggrapparci. Cari figli, pregate, pregate il rosario tutti i giorni, questa corona di fiori che mi lega direttamente, come madre, ai vostri dolori, alle vostre sofferenze, desideri e speranze. Queste parole mi hanno tanto colpito ma mi hanno anche tanto affascinato. In due righe la nostra Mamma celeste ci spiega cos’è il Santo Rosario e perché è così importante. Questa corona ci lega con la Madre nostra cara proprio come un cordone ombelicale che unisce un bimbo alla propria mamma.Mentre scorrono tra le nostre mani, granelli e granelli, ognuno di essi è come un sentimento che goccia dopo goccia, raggiunge il Cuore Immacolato di Maria. E questi granellini esprimono le nostre sofferenze, i nostri dolori, i nostri desideri e le nostre speranze. L’unico cordone che non va spezzato

 

La Corona del Rosario è l’unico cordone ombelicale che non deve essere spezzato, perché esso crea un legame con la Madre di Gesù. Ecco perché dobbiamo sempre farla scorrere tra le nostre mani. Non dobbiamo arrenderci mai, nemmeno quando siamo aridi e distratti… facciamo comunque scorrere i granelli tra le nostre dita, implorando l’aiuto della Vergine Santa. Le vostre preghiere sono così necessarie al mondo, affinché le anime si convertano! La Madonna usa una parola che ci deve toccare profondamente: “NECESSARIE” ciò significa che dobbiamo necessariamente pregare per i peccatori, e così facendo, avremo salva anche la nostra anima. Dio ci lascia liberi di scegliere ecco perchè Maria senza le nostre preghiere non può aiutarci. Dobbiamo noi darle il consenso e dire: O Madre mia cara, agisci in me, portami a Gesù, insegnami, aiutami…non c’è tempo per esitare ad inginocchiarvi dinanzi a mio Figlio, a riconoscerlo vostro Dio, centro della vostra vita.

 

Un’altra parola che deve farci riflettere è “NON C’E’ TEMPO” forse i segreti stanno per realizzarsi?

La Mamma celeste dice che dobbiamo inginocchiarci, come per dire: implorate la Misericordia di Gesù. Questa frase dovrebbe gelarci, e finalmente far cadere ogni nostra superbia, per poi metterci non solo inginocchiati dinanzi a Gesù Sacramentato ma a faccia a terra, per chiedere perdono!

Antonio Sommario

 

 

 

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