«… Noi non siamo discepoli dei maestri della tristezza …»

Alcuni momenti e scatti di ottobre 2021 e avvisi novembre 2021 Scarica l’articolo

I sapienti sono rimasti all’oscuro. I sapienti sono stati consigliati dal serpente, hanno mangiato dell’albero della conoscenza del bene e del male. I sapienti hanno conquistato ciò che era precluso, hanno trovato necessario conoscere non solo il bene, ma anche il male. Il frutto dell’albero si è rivelato amaro e perciò i sapienti hanno conosciuto l’amarezza e si sono convinti che proprio questo è il vertice della sapienza, questa è l’ultima scoperta: il pensiero triste, la sapienza amara. Hanno dunque coltivato il pensiero triste, hanno insegnato l’etica della rassegnazione, hanno definito i limiti del bene, assediato da ogni parte del male, dalla morte, dal nulla. Questi sapienti rimasti all’oscuro, maestri del pensiero triste, educatori dell’etica della rassegnazione abitavano una volta nelle città delle sponde del lago, a Corazin, a Betsaida a Cafarnao (Mt 11,20-24): hanno sentito il suono del flauto e l’invito alla festa, ma non si sono uniti alla danza, hanno sentito il canto del lamento (cfr. Mt 10, 17), ma non si sono battuti il petto per convertirsi, hanno sentito annunciare il Regno vicino (Mt 10,7). Si ha però l’impressione che i maestri della tristezza e della rassegnazione abbiano avuto discepoli anche in altre città e in altri tempi. Se noi fossimo discepoli dei maestri della tristezza, questa nostra [vita] sarebbe triste: il ricordo dei fratelli e delle sorelle che sono morti quest’anno, secondo il pensiero della tristezza, sono perduti per sempre, il nostro ricordo è solo rammarico per la loro irrimediabile assenza, la nostra riconoscenza per il bene che abbiamo ricevuto dal loro ministero e della loro testimonianza è senza interlocutori: infatti a chi diciamo grazie se sono finiti nel nulla? Il bene da loro compiuto è contenuto nei limiti imposti dal male e la morte, il nulla finisce per inghiottire tutto e tutti: è solo questione di tempo.

Noi però non siamo discepoli dei maestri della tristezza, ma del Figlio che ha rivelato il Padre. Non ci vantiamo di una sapienza conquistata con la trasgressione, ma accogliamo con gratitudine la verità rivelata dall’unico Maestro. Nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo (Mt 11,27). Nella rivelazione della verità del Padre abbiamo trovato ristoro anche se la vita ci ha stancato e abbiamo sentito l’oppressione del male e della morte. Abbiamo accolto l’invito: venite a me e siamo venuti, abbiamo appoggiato il nostro capo sul petto di Gesù, come il discepolo amato, per ascoltare il cuore mite e umile del Signore e troviamo ristoro per la nostra vita, secondo la sua promessa (Mt 11,29). Lasciamo perdere il pensiero triste e ci rallegriamo della verità beatifica, respingiamo l’etica della rassegnazione e pratichiamo la virtù della speranza. Perciò la [nostra preghiera per i defunti] è piena di fiducia perché il nostro ricordo dei confratelli e consorelle defunti non è solo il ricordo di persone care irrimediabilmente perdute, ma piuttosto la consolazione di riconoscere che condividiamo la comunione dei santi. Il Padre ha reso partecipi della sua vita tutti noi e i nostri morti sono vivi presso Dio e continuano a volerci bene, a pregare con noi, a suggerirci motivi di speranza, a indicarci percorsi che non deludono.

La morte non è finire nel nulla

Crediamo la comunione dei santi. Perciò la nostra [vita] è eucaristia, rendimento di grazie, riconoscenza. Nella comunione dei santi la verità delle persone risplende in modo più essenziale e così conosciamo meglio coloro che hanno condiviso un tratto del nostro cammino terreno. Guardiamo con maggior benevolenza ai loro limiti, riusciamo a intuire con maggior intelligenza le loro buone intenzioni, il bene che ci hanno voluto, l’amore con cui continuano ad amarci, raccogliamo con più costruttiva saggezza il loro insegnamento. Nella comunione dei santi trova compimento anche l’incompiuto: quello che si sarebbe voluto dire e che è rimasto taciuto, quelle manifestazioni d’affetto che sono state trattenute, le opere buone che sono state mortificate dall’approssimazione, dalla fretta, da modi di fare goffi e maldestri. Spesso, i morti hanno percorso l’ultimo tratto di strada in una solitudine straziante. Vogliamo ricordarli per nome, come per dire a ciascuno quella vicinanza che non siamo riusciti a esprimere, non per rimediare a un infondato senso di colpa, ma per celebrare la comunione dei santi, dove ogni vita trova ristoro, nella comunione eterna e beata con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

… I nomi che scorrono nel silenzio della chiesa [durante l’annuale veglia per i defunti], il senso della perdita e la certezza della risurrezione. «Ricordiamo con commozione, gratitudine e spirito di fede tutti questi fratelli e sorelle che ci hanno preceduto nella gioia di Dio. La fede nella risurrezione è il nostro vero conforto, la certezza della comunione dei santi è il nostro sguardo più realistico sulla vita, sulla morte, sulla santità e sul peccato. Ringraziamo il Signore per tutto il bene da loro ricevuto». Sono figli e figlie degli uomini, fragili e peccatori, capaci di eroismi e di pensieri sublimi, ma anche di meschinità e di banalità; hanno sempre saputo, come tutti, di essere mortali ma, nelle tenebre e nel grigiore, sono quelli che hanno visto e questo ha deciso la loro vita. Talora sono stati molto amati, applauditi, ricercati, talora, mal sopportati, ignorati, contestati, ma sono andati avanti. Alcuni, forse, hanno trascorso tutta la vita volgendo lo sguardo a colui che hanno trafitto e questa contemplazione li ha commossi e segnati. Altri sono stati spesso distratti, indaffarati e feriti dalla vita e si sono ripiegati su di sé, ma tutti hanno visto e sono stati segnati per sempre con il segno santo».

 

Ecco dunque il calendario liturgico e alcuni appuntamenti di novembre 2021:

1 Lunedì – Tutti i Santi – sante Messe festive, cioè, ore 09,00, 10,30, e 18,00.
Ore 19,00 – Veglia per tutti defunti a seguire castagnata

2 Martedì – Commemorazione dei fedeli defunti – Messe ore 09,00 e ore 18,00.
Ore 18,30 – incontro ministri straordinari

3 Mercoledì – S. Martino de Porres; ore 15,00 – incontro amici e pensionati
Ore 18,30 – incontro dopo scuola

4 Giovedì – S. Carlo Borromeo

5 Venerdì – S. Guido M Conforti- ore 18,30 – circolo Allamano

6 Sabato – S. Leonardo
Ore 09,00 – gruppo Mariano
Ore 15,00- Oratorio festivo
Catechismo dopo la messa

7 Domenica – S. Baldo (XXXII Dom. T. O. – B)
Catechismo dopo la messa

8 Lunedì – S. Goffredo

9 Martedì – Ded. Basilica Lateranense – ore 15,30 – gruppo caritativo, ore 18,30 – gruppo missionario

10 Mercoledì – S. Leone Magno; ore 15 – incontro amici e pensionati

11 Giovedì – S. Martino di Tours

12 Venerdì – S. Giosafat

13 Sabato – S. Imerio
Ore 15,00- Oratorio festivo
Catechismo dopo la messa

14 Domenica – Beata Maria Luisa M. (XXXIII Dom. T. O. – B)
Catechismo dopo la messa
Ore 17,00 – adorazione eucaristica

15 Lunedì – S. Alberto Magno

16 Martedì – S. Margherita di Scozia; ore 17,00 – prime confessioni

17 Mercoledì – S. Elisabetta di Ungheria;
Ore 15,00 – incontro amici e pensionati
Ore 17,00 – prime confessioni

18 Giovedì – D. B. Ss. Pietro e Paolo ap.

19 Venerdì – S. Agnese d’Assisi

20 Sabato – S. Edmondo
Ore 15,00- Oratorio festivo
Catechismo dopo la messa

21 Domenica – Gesù Cristo Re dell’Universo – B
Catechismo dopo la messa

22 Lunedì – S. Cecilia

23 Martedì – S. Clemente I – ore 15,30 – volontariato vincenziano,
ore 17,00 – prime confessioni

24 Mercoledì – Ss. Andrea Dung Lac e comp; ore 15,00 – incontro amici e pensionati

25 Giovedì – S. Caterina di Alessandria

26 Venerdì – B. Giacomo Alberione – ore 18,00- Messa Madonna della medaglia miracolosa.

27 Sabato – S. Virgilio
Ore 15,00- Oratorio festivo
Catechismo dopo la messa

28 Domenica – S. Teodora (I DOMENICA DI AVVENTO – C)
Catechismo dopo la messa

29 Lunedì – S. Saturnino

30 Martedì – S. Andrea


Non tutti quelli che si professano cristiani sono perseguitati dal mondo.

Il mondo è quella grossa fetta di umanità che si rifiuta di vivere secondo il Vangelo. Non solo rifiuta Gesù Cristo, ma gli è anche ostile. Il mondo rifiuta soprattutto la morale cristiana. Quindi chi annuncia il Vangelo e lo vive nella sua interezza viene perseguitato come Gesù. Gesù nella sua vita terrena era stato considerato pazzo e fuori di sè quando insegnava ad amare il prossimo; una grande virtù che ti estingue metà purgatorio. Gesù era considerato pazzo quando predicava che i poveri avranno il regno di Dio.

Un regno che non tutti avranno in dote in quanto in quel giorno molto lontano o forse molto vicino, porteremo al Signore tutti i nostri frutti sia positivi che negativi.

E stiamo attenti a non ingannarci, quel giorno non avremo la possibilità di confessarci, questa grande grazia l’abbiamo nella vita terrena, quel precisato giorno che solo il Signore sà, avremo la nostra sentenza. Il Purgatorio è uno stato di purificazione; più avremo peccati è di più staremo. Ci potranno aiutare le anime terrene in tanti modi, ma da soli non potremo fare nulla. Il Signore ci ama immensamente, più di quanto noi possiamo immaginare, ci lascia liberi, mà arriverà il suo giudizio eterno, lo esige la sua giustizia. La vita terrena è un soffio, la vita eterna non avrà mai fine. Eppure nonostante tutto, ci buttiamo a capofitto, dimenticando che strada facendo dovremmo vivere amando il prossimo, vivere con il sorriso, vivere aiutando chi ha bisogno anche di una parola di conforto, vivere mettendo al primo posto l’amore, e non il peccato .

Perché i santi prima di essere riconosciuti tali odiavano il peccato? gli esercizi spirituali di Santo Ignazio Loyola hanno fatto il giro del mondo e stiamo parlando di un santo che prima di essere convertito non viveva una vita cristiana. Il nostro cuore deve essere libero, aspettare attraverso la preghiera che lo Spirito Santo ci soffi sui nostri sentimenti. La preghiera placa il delirio di satana; non può più entrare. Grida di rabbia in quanto non riesce ad averti, un Ave Maria lo riporta indietro negli inferi.

Lo Spirito Santo esclama con gioia, sia lodato e ringraziato il Santissimo Sacramento, le tue virtù aumentano e lo senti nel tuo essere quando metti piede nella Santa Chiesa e respiri aria di Paradiso.

I Santi nella loro bellezza non sono riusciti a spiegarlo nei dettagli. Gesù non accettava compromessi. Non si adeguava alla mentalità del mondo. Quando insegnava la verità non guardava in faccia a nessuno.
Se oggi insegni che il divorzio è immorale, il mondo ti perseguita; se predichi che due dello stesso sesso non possono contrarre matrimonio, ti guardano con ostilità, se insegni che l eutanasia è immorale, ti guardano come egoista.

Se oggi insegni che i rapporti prematrimoniali sono immorali, il mondo ti perseguita. Se oggi insegni che l’aborto è un crimine, il mondo ti perseguita. Allora io chiudo gli occhi e alzo il mio sguardo al Signore e dico sempre, Ti amo Dio, io ti sono sempre fedele e leale, sono un tuo soldato e sono felice. Aspetto con ansia di incontrarmi con un esercito che non avrà mai fine di Angeli, di innumerevoli anime che amano, insomma aspetto il paradiso . Che Dio ci Benedica. Che la Pace scenda nei nostri cuori.

Sommario Antonio

 

 

© 2018 Parrocchia Maria Speranza Nostra - Torino
Seguici :