Scoprire Dio nella fragilità dei fatti

Anni fa scriveva l’esistenzialista Blaise Pascal in una delle sue opere i Pensieri: “Attraverso lo spazio mi afferra e mi inghiotte come un granello; attraverso il pensiero io afferro l’universo”. L’uomo è così fragile che si sente schiacciato dall’infinito; pure un vapore, una goccia d’acqua sono sufficiente per ucciderlo.

Oggi quando il Covid-19 attua pure le linee di frontiere si tornano in un’utopia. Settimane fa quando tutto ruotava a Wuhan, noi a torno a grandi tavole ci godevamo la vita con balli, abbracci, baci, sui divani di casa, nei ristoranti e bar commentando con “Dionisio” le vicende attuali.

Dal paziente zero a Codogno ad oggi la nostra penisola è diventata centro di attenzioni, commenti in tutto il mondo perché il Mr Covid-19 ha preso possesso dello spazio e della frenesia quotidiana a cui eravamo abituati.

Il mondo ha tutto per tutti ma non ha tutto per soddisfare l’avidità di tutti. Dai venerdì nelle piazze risuonava fortemente la voce dei “Friday for future” reclamando la non cura adeguatamente del creato, come papa Francesco ci aveva ricordato graziandoci dalla sua enciclica Laudato Sii. Greta Thunberg nella sua voce soave ha sempre pianto per il futuro tolto a tutti i ragazzi del mondo, ed tutto sembrava da allora un sistema dentro sistema. Oggi dal sistema non se ne parla, ma l‘urgenza di ognuno di noi di prendere consapevolezza di quanta responsabilità ognuno porta alle spalle per il bene della società e che la negligenza potrà costituire una fatalità di un’intera generazione. Ci si combatte non più con un nemico tangibile fisicamente che neppure la forza della tecnologia via “droni” sarà capace di abbatterlo come spesso accade nei luoghi di guerra, ma qui si tratta dell’invisibile sconosciuto che porta con sé una potenza immaginabile di distruzione; si auto-appropria di qualcosa di vitale dell’uomo …

Non spetta a me valutare la situazione, ma gli esperti sanitari lavorano instancabilmente affinché la vivacità della penisola si ristabilisca.

Il popolo di Israele dopo aver dimenticato oppure trascurato le normative divine spesso nell’esilio si sono resi conto di essere privilegiati ed in condizionalmente amati da Dio, cercando tutti i mezzi di rialzarsi per la giusta strada. Quaresima amici è sempre immettersi in questo itinerario non come via di punizione ma la capacità di rileggere il dolore con la speranza della vittoria. Questa è la strada non che giustifica la realtà ma che una volta trovandosi immersa non ci si può tornare indietro; ci si assomiglia ad un ingorgo stradale dove non ci si avanza che di pochissimo nella lenta congestione, non si può uscire dal flusso nel quale si è imbottigliati, non si può fare l’inversione di marcia, ma nemmeno prendere velocità verso altra direzione, ma con perseveranza e pazienza si può seguire le dinamiche giuste verso il punto d’arrivo, come ci ricorda Giuliano Zanchi.

Ripartiamo da quest’esperienza diffusa di paura e fragilità non come una sconfitta ma come un’opportunità per riscattare quei valori etici e cristiani, che da tempo sembravano sotterrati. La Chiesa ce l’ho ricorda anche abbracciando con responsabilità le misure date per il bene di tutti i fedeli cittadini.

C’è sempre la prima volta! Si vedeva all’inizio il viso di anziane smarriti spiritualmente per le restrizioni delle celebrazioni eucaristiche; oratori e parrocchie deserti … la messa senza fedeli e i fedeli senza messa … mai visto, così si diceva sottovoce, arrivando ad affermare che pure durante le grande guerre mondiali le messe erano assicurati. Ricordiamoci che quando il prete offre il culto questa anche se in privato ha una valenza pubblica; Cristo si è offerto come vittima per tutti, così il sacerdote quando celebra si unisce all’intenzione e carità di Cristo. Però va ricordato che queste celebrazioni sono fatte sempre che ci fosse una giusta causa.

Ci affidiamo alle raccomandazioni dei nostri pastori per ricuperare la preghiera in famiglia, la preghiera individuale, per coltivare una fiducia e un abbandono in Dio che dovrebbe restare utile pure quando il Mr Covid-19 sarà andato definitivamente.

In una delle sue visite calorose il nostro ex parroco padre Godfrey ci ha testimoniato portandoci l’esperienza missionaria dei vari paesi africani che spesso godono della presenza del prete una volta ogni sei mesi oppure ogni anno eppure l’entusiasmo e le abitudini di preghiera in famiglia imparate dall’ispirazione delle prime comunità cristiane non svaniscono, li riempie di forza di continuare a fidarsi in Dio. Pure il nostro carissimo parroco ci sta lavorando calorosamente di maniera che non venga a mancare il supporto spirituale nelle nostre case a partire dai ragazzi del catechismo fino alle nostre splendide nonnine.

Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”, ce l’ho ricorda Gesù attraverso il vangelo. Camminiamo con gioia perché la Quaresima tramonterà, la paura sarà sconfitta, il Mr Covid-19 non ci sarà più e la Pasqua sarà la nostra eterna consolazione. In questi momenti di dura prova spiritualmente, solo la Parola quotidiana di Dio ci possa dare la forza di non lasciarsi bloccare dalla paura, ma una parola che ci spinge a lottare senza stancarsi perché il Signore insieme alla sua Madre piena di speranza ci sopportano nella battaglia.


PREGHIERA
A Maria SS. Speranza Nostra

Maria, Speranza Nostra,

ci affidiamo a te che brilli dinanzi a noi

come segno di fiducia e di consolazione:

insegnaci a credere, sperare ed amare con te

e guidaci sulla via che porta a Gesù,

speranza della Chiesa e dell’umanità.

Aurora di un mondo nuovo,

mostrati Madre della speranza

e veglia sulla nostra comunità parrocchiale.

Fa che sia trasparenza del Vangelo

nel servizio verso il prossimo,

l’accoglienza verso i bisognosi,

e la comunione gioiosa dei credenti.

Proteggi le nostre famiglie,

non manchi in esse il pane

del lavoro, del perdono e dell’amore.

Sostieni le debolezze dei malati,

degli anziani e di coloro che sono in difficoltà.

Aiuta chi ha perso la speranza,

aiuta i giovani guardare al futuro

con grande fiducia.

Aiutarci sempre di più a fare conoscere

il tuo Figlio Gesù a tutti i popoli del mondo.

O Speranza nostra, o Madre Pia,

o dolce Vergine Maria, prega per noi.

Célio Fumo

© 2018 Parrocchia Maria Speranza Nostra - Torino
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