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“L’arte del vivere in Dio e …del morire”

Alcuni momenti e scatti di ottobre e avvisi di novembre 2023 Scarica l’articolo

 

 

A leggere la biografia di san Giovanni della Croce (1542-1591) e i suoi scritti, a malapena ci si accorge che la Chiesa del suo tempo è lacerata dalla crisi protestante con i suoi turbolenti e accesi dibattiti, divisioni acute, corruzione e persecuzione. Non ci si accorge che in quel periodo, in Francia, si stanno intanto combattendo le più feroci guerre di religione, nulla della contraddittoria espansione europea nel nuovo mondo, quasi nulla dell’azione repressiva della inquisizione spagnola, quasi nulla degli accesi dibattiti conciliari e postconciliari sulla riforma del clero e dei religiosi. Egli sembra vivere altrove, ma è ben incarnato nella vita di tutti i giorni, soprattutto quella della povera gente (amava lavorare come manovale coi muratori che costruivano e aggiustavano i piccoli conventi dove egli si trovava ad abitare). Egli è ben incarnato nella vita del suo ordine religioso in cui fu quasi sempre superiore ed educatore. È ben incarnato soprattutto nella direzione spirituale di chi si rivolgeva a lui per essere aiutato, ma è invece altrove rispetto a quelle gravi questioni nelle quali ci aspetteremmo di vederlo protagonista. Addirittura, in quelle circostanze storiche, egli medita, legge e commenta il cantico dei cantici, la lunga e bellissima poesia d’amore. Per lui, è un poema simbolico dell’infinito amore di Dio per il suo popolo. Si sente amato, sente che il popolo nonostante tutto è amato da Dio. E’ per questa ragione che nonostante tutta la realtà circostante sconvolgente e peccaminosa del suo tempo, lui non cessa di vedere l’opera di Dio. Loda, prega ed esulta perché sente che il Signore è con il suo popolo. Ad un certo punto della sua vita, si accanisce contro di lui con ferocia il rappresentante generale del suo ordine che ordina la sua incarcerazione. ( a quei tempi, i conventi e i monasteri avevano una cella prigione per i frati-ribelli). Vi resterà per nove mesi, trattato a pane e acqua. Nel profondo dell’abisso, nel buio terribile che lo avvolge per le incomprensioni, i maltrattamenti e la solitudine, ma anche per i dolori fisici causati dall’ambiente della cella umida e buia e dalle flagellazioni che riceveva ogni venerdì, dal cuore di Giovanni della Croce nascono le più calde e luminose poesie d’amore costruite sul materiale biblico, ma anche secondo lo stile e le forme del suo tempo.


Santa Rita da Cascia avrebbe potuto essere una mediocre o anche una pessima cristiana, inasprita dalla sofferenza provocata dalla ribellione. Siamo nel 1381 quando nasce. Morirà nel 1457. Sono i tempi in cui la chiesa era appena uscita dal dramma dell’esilio avignonese, ma subito caduta nella tragedia del grande scisma d’occidente. Era pure priva di istruzione, ha il desiderio di consacrarsi a Dio nella vita contemplativa, ma come dalle consuetudini del suo tempo, le viene assegnato un marito in un matrimonio combinato. Si dice che, più che un marito, le toccò un martirio. Le viene assegnata a un giovane ben disposto, ma risentito, di indole buona ma coinvolto in qualche storia che l’aveva inasprito e reso ribelle. Siamo in una società fatta di sopraffazioni di nobili e borghesi contro plebei, liti e vendette tra famiglie, rivolte popolari, conflitti tra città e campagne, risse tra fazioni, delitti politici. L’odio covava per generazioni, il sangue chiedeva sangue, regnava il vizio. In questo clima, suo marito, anche lui coinvolto in tragedie famigliari e di faide, viene ucciso. Rita come donna soffre sempre di più, non solo per il matrimonio difficile che le è toccato ma anche per essere trascinata come è normale nelle vicissitudini del marito, e con la sua morte, le ritorsioni e le vendette che quella morte esigeva. Eppure si fece la santa che conosciamo.


Il beato Damiano de Veuster (1840 – 1889) visse e curò i malati di lebbra per tanti anni nel l’isola lazzaretto di Molokai (nelle isole Hawaii – Oceania), dove il governo aveva confinato tutti i malati di lebbra, togliendoli alle famiglie. All’inizio, dormiva all’aperto sotto un albero e mangiava su una roccia piatta. Cominciò a fumare la pipa per lo sconvolgente fetore persistente delle piaghe dei malati che lo prendeva alla gola, ma dopo qualche tempo scriveva: “tutta la mia ripugnanza verso i lebbrosi è scomparsa”. Raccontano che un giorno mentre fasciava una piaga particolarmente brutta a vedersi, fu lo stesso lebroso a dirgli preoccupato: state attento padre, potreste prendervi il mio male. A Molokai è prete, medico e padre: cura le anime, lava le piaghe, distribuisce medicine, stimola il senso di dignità dei malati, che si organizzano, lavorano la terra, creano orfanotrofi. Nel 1885, ecco la scoperta: anche lui è stato contagiato dalla lebbra. Morirà, lebbroso tra i lebbrosi, il 15 aprile 1889.


Questi sono i santi. Ci insegnano innanzitutto l’arte del vivere in questo mondo anche in situazioni personali, familiari e sociali turbolenti, l’arte del pregare, l’arte del vivere in Dio e del morire. Possano non solo essere i nostri intercessori presso il Padre, ma anche i nostri modelli, ispiratori e sostenitori del nostro viaggio su questa terra.











 

 

Ecco dunque il calendario liturgico e alcuni appuntamenti di novembre 2023:


1 Mercoledì – Tutti i Santi –


Messe ore 09,00, 10,30, e 18,00 a seguire rosario per tutti i defunti ore 19,00.

 

2 Giovedì – Commemorazione dei fedeli defunti – messe alle ore 09,00 e alle 18,00

 

3 Venerdì – S. Martino de Porres

 

4 Sabato – S. Carlo Borromeo

Ore 09,00 – Messa gruppo mariano

Ore 15,00 – oratorio, ore 16,30 – catechismo.

 

5 Domenica – S. Guido M Conforti (XXXI Dom. T. O. – A)

Catechismo dopo messa

 

6 Lunedì – S. Leonardo

 

7 Martedì- S. Baldo

8 Mercoledì – S. Goffredo – ore 15,00 – incontro pensionati e amici.

 

9 Giovedì – Ded. Basilica Lateranense –

    • dalle ore 09,30 – adorazione eucaristica continua

  • Ore 20,45 – gruppo giovani

10 Venerdì – S. Leone Magno

11 Sabato – S. Martino di Tours

Ore 15,00 – oratorio, ore 16,30 – catechismo.

Ore 19,00 – cena circolo

12 Domenica – S. Giosafat (XXXII Dom. T. O. – A)

Catechismo dopo messa

13 Lunedì – S. Imerio

14 Martedì – Beata Maria Luisa M.

15 Mercoledì – S. Alberto Magno – ore 15,00 – incontro pensionati e amici.

16 Giovedì – S. Margherita di Scozia – dalle ore 09,30 – adorazione eucaristica continua

17 Venerdì – S. Elisabetta di Ungheria

18 Sabato – D. B. Ss. Pietro e Paolo ap.

Ore 15,00 – oratorio.

19 Domenica – S. Agnese d’Assisi (XXXIII Dom. T. O. – A) –

Dalle 10,30 alle 16,45 – DOMENICA COMUNITARIA – tutti invitati.

20 Lunedì – S. Edmondo

21 Martedì – Presentazione della B.V. Maria

22 Mercoledì – S. Cecilia – ore 15,00 – incontro pensionati e amici.

23 Giovedì – S. Clemente I –

  • Dalle ore 09,30 – adorazione eucaristica continua

  • Ore 18,30 – consiglio pastorale


24 Venerdì – Ss. Andrea Dung Lac e comp.

 

25 Sabato – S. Caterina di Alessandria

Ore 15,00 – oratorio, ore 16,30 – catechismo.

26 Domenica – Gesù Cristo Re dell’Universo – A

Catechismo dopo messa – ore 16,00 – Battesimi

27 Lunedì – S. Virgilio – ore 18,00 – Messa in onore della Madonna della medaglia miracolosa

28 Martedì – S. Teodora

29 Mercoledì – S. Saturnino – ore 15,00 – incontro pensionati e amici.

30 Giovedì – S. Andrea ap. – dalle ore 09,30 – adorazione eucaristica continua

  • Si avvisa che i gruppi dei “giovanissimi” (adolescenti) si incontrano ogni venerdì.
  • Si invitano gruppi e singoli a iscriversi alla mostra presso l’ufficio parrocchiale.


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